CONVENTO DEI PADRI PASSIONISTI
Via dei Passionisti, 1
Dal 15/10/2022 al 16/10/2022
DELEGAZIONE FAI DI FROSINONE
EVENTO IN PRESENZA
La bianca chiesa e il monastero dei padri Passionisti si stagliano contro il declivio dei monti che incorniciano Sora. Un luogo non nascosto, ma appartato, abitato da pochi religiosi che ci accoglieranno eccezionalmente nelle Giornate FAI d’Autunno. Sarà un’occasione unica per scoprirne la storia e immergersi nell’atmosfera serena che caratterizza questo luogo.
La costruzione della chiesa e del convento, intrapresa negli ultimi anni del XV secolo, terminò nel 1601. Fu l’illustre storico sorano Cardinale Cesare Baronio (1538-1607) a volerne la fondazione: ne curò la costruzione e con la sua munificenza fu costruita la chiesa, mentre la popolazione sorana contribuì con offerte all’edificazione del primitivo convento affidato ai padri Cappuccini.
Andremo alla ricerca delle testimonianze di questa prima comunità monastica: una piccola campanella collocata oggi all'ingresso del convento porta la data del 1640, il suo suono richiamava i fedeli alle funzioni liturgiche con il motto “Ave grathia plena”; al centro del cortile loggiato è conservato un antico pozzo in pietra con incisa la data 1739. Avremo modo di vedere alcune celle rimaste intatte nella parte più antica del convento, che sono il simbolo della vita solitaria alla ricerca di Dio. Mentre due flagelli in metallo ci ricorderanno le pratiche auto-punitive dei rituali ascetici.
Visiteremo la Biblioteca S. Maria degli Angeli, in cui è custodito il fondo librario antico: una preziosa testimonianza del continuo evolversi della cultura ecclesiastica, iniziata in questo luogo ad opera del Cardinale Baronio e proseguita nonostante le avverse vicende avvenute nel corso dei secoli.
I frati minori Cappuccini tra il 1810-1814, infatti, abbandonarono il cenobio a seguito della soppressione napoleonica degli ordini religiosi. I padri Passionisti ne presero possesso nel 1842 e con il loro arrivo vennero realizzati gli ampliamenti necessari ad accoglierli.
Dal 1862 al 1866 il convento fu requisito dai Piemontesi ed incamerato nei beni del demanio per essere adibito a caserma militare; dal 1867 al 1896 il piano superiore fu adibito ad ospedale.
La facciata della chiesa, rimaneggiata anch’essa a più riprese nel tempo, è dotata di un insolito porticato a 5 arcate con un corpo centrale leggermente avanzato, sormontato da un timpano in cui campeggia uno scudo ovale lapideo con l'emblema della congregazione. L’interno della chiesa presenta un’unica navata con volta a botte lunettata e due cappelle laterali, più una terza di recente costruzione.
Sull’altare maggiore, di gusto barocco, è conservata una tela attribuita a Francesco Vanni, pittore senese che trovò i suoi riferimenti nelle opere di Raffaello, Annibale Carracci e Federico Zuccari. L'opera, commissionata dal Card. Baronio, raffigura la Madonna con bambino attorniata da schiere di angeli e dai Santi Francesco e Restituta, patrona della cittadina. Tra essi è raffigurata Sora turrita, così com'era nel XVII secolo e costituisce una delle più antiche rappresentazioni iconografiche della città.