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LIBRERIA SPAZIO SETTE
Via Dei Barbieri 7
13/02/2025
DELEGAZIONE FAI DI ROMA
EVENTO IN PRESENZA
Amata e odiata, adulata e criticata, Palma Bucarelli è stata la prima direttrice donna di un museo pubblico in Italia. La sua vita quasi si sovrappone a quella del “suo” museo, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, di cui fu soprintendente dal 1941 al 1975 e dove operò con grande energia, apertura mentale e indipendenza di giudizio per promuovere l’ingresso dell’arte contemporanea nelle sale del museo e per favorirne la comprensione da parte del grande pubblico. Attorno alla sua figura sorse un vero proprio “mito”, al quale hanno concorso, oltre alla sicura preparazione scientifica e alla forte personalità, la sua travolgente bellezza ed eleganza.
Nata a Roma nel 1910, qui si laureò in storia dell’Arte con Pietro Toesca. Durante gli studi conobbe Giulio Carlo Argan che sarebbe stato per tutta la vita un punto di riferimento personale e professionale. Superati i concorsi “per la carriera direttiva degli storici dell’arte”, Palma Bucarelli lavorò alla Galleria Borghese, alla Soprintendenza di Napoli e del Lazio e infine presso la Soprintendenza alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, prima come ispettrice e poi, dal 1941, come soprintendente. Durante la guerra fu promotrice di avventurosi salvataggi di opere d’arte (narrati nel libro-diario 1944, cronaca di sei mesi)
Terminato il conflitto e riaperta la Galleria Nazionale, emersero i gusti e le scelte della direttrice. Palma Bucarelli promosse Morandi, Scipione, Savinio. l’astrattismo, l’arte concreta e le figure di Perilli, Consagra, Dorazio, Turcato, Scialoja e Capogrossi. Per le acquisizioni internazionali puntò su Moore, Klee, Ernst, Giacometti e Picasso, scelte coraggiose che provocarono numerose interrogazioni parlamentari.
Legata al giornalista del «Corriere della Sera» Paolo Monelli, nel 1952 si trasferì in un appartamento situato nel museo e organizzò grandi mostre su Picasso (1953), Scipione (1954), Mondrian (1956), Pollock (1958) e Burri (1959). L’esposizione del Sacco grande di Burri fece da detonatore per aspre polemiche che misero a dura prova la solida personalità della direttrice. Gli anni Sessanta furono punteggiati invece da grandi riconoscimenti, tour di conferenze in tutto il mondo e la nomina a Commendatore da parte del presidente Antonio Segni.
Sempre capace di vedere il nuovo e di promuoverlo, nel 1971 dedicò una mostra di Piero Manzoni e acquistò per il museo una Merda d’artista, ma l’acquisto fu oggetto di una nuova interrogazione parlamentare da cui la direttrice si difense con competenza e coraggio. Nel 1972 ricevette la Légion d’Honneur e divenne Accademica di San Luca. Nel 1975, infine, fu nominata Grande ufficiale della Repubblica. Si spense a Roma nel 1998. "Palma e sangue freddo", venne ribattezzata, a sottolinearne lo stile algido e inflessibile sempre adottato nelle sue battaglie a difesa dell’arte contemporanea.
L'appuntamento è per giovedì 13 febbraio 2025 alle ore 18:30 presso Libreria Spazio Sette in Via de' Barbieri 7, Roma.
Evento a contributo riservato agli iscritti FAI in regola con l'iscrizione per l'anno 2024.
Il contributo per l'incontro singolo è di 15,00 €
I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria
Per quest’anno non sono previste registrazioni video degli appuntamenti; pertanto si potrà partecipare solo in presenza.
Per informazioni:
06 6879376
roma@delegazionefai.fondoambiente.it