NEL CUORE DI INZAGO

Evento a contributo minimo aperto a tutti

DOVE

CENTRO STORICO
Piazza Maggiore

QUANDO

Dal 26/03/2022 al 27/03/2022

CON CHI

GRUPPO FAI DI MILANO NORD-EST

COME

EVENTO IN PRESENZA

Le prenotazioni per questo evento sono chiuse
POSTI ONLINE TERMINATI, possibilità di prenotarsi in loco fino al raggiungimento della capienza massima

Cosa faremo

Piazza Maggiore: un grande vuoto nel borgo medievale dove gli edifici non si affacciano. Cosa manca? L'ipotesi di una piazza sagrato di Sant'Apollinare e sedime del castrum ne restituisce il significato. La costruzione di Santa Maria determinò l'abbandono e poi la demolizione di Sant'Apollinare. Manca anche il castrum eretto dai monaci di Sant'Ambrogio di Milano (X secolo) ed acquistato nel 1556 dai Raverta per ampliare la contigua residenza. L'ingresso scenografico della villa si apre su piazza di Vona, su cui prospettava la fronte di Santa Maria, sino al 1820 costituita dal transetto dell'attuale Parrocchiale. Su piazza Maggiore rimane solo l'Oratorio dei SS. Rocco e Ambrogio menzionato a partire dal 1556, ma probabilmente edificato sul fossato interrato del castrum in occasione della peste del 1524 con una struttura aperta su tre lati per consentire di seguire le funzioni in luogo aperto. L'Oratorio, riedificato tra il 1604 e il 1605, è decorato da pregevoli affreschi e da una pala coeva. Interessante l'Ultima Cena, di un artista sconosciuto che rimanda a quella di G. Ferrari in Santa Maria della Passione a Milano (1544). Piazza di Vona era il nuovo baricentro del borgo chiuso a settentrione da palazzo Piola, ora Municipio, e a meridione da villa Gnecchi. La residenza ha origini antiche risalendo nel suo nucleo originario alla seconda metà del XV secolo quando fu residenza di Ambrogio Raverti e di sua moglie Lucia Marliani che sposò nel 1473. La svolta dirompente nella vita della coppia avvenne nel 1474 quando Lucia, descritta dai cronisti dell'epoca come la più bella di Milano, divenne l'amante del duca Galeazzo Maria Sforza che la colmò di beni e titoli feudali. L'area su cui sorge il palazzo comunale fu urbanizzata sin dall'epoca alto medievale. Documentato dal 1583, fu riedificato cavallo del secolo con un pregevole scalone su impianto quadrato con balaustra in pietra e soffitto in stucco. Curiosa la decorazione delle sale stilisticamente afferenti alla seconda metà dell'Ottocento con chiare assonanze eclettiche. La prima notizia di Santa Maria risale al 1148, ma nel 1820 fu ampliata: la vecchia chiesa divenne il transetto della nuova con al centro la maestosa cupola. Custodita in una teca è la Sindone di San Carlo, copia di quella di Torino, donata al Borromeo nel 1578. Il Santo la pose a contatto con l'autentica e la custodì sino alla morte. Tra le due piazze andò ad aggregarsi un borgo ricco di monumenti che rappresenta oggi una delle eccellenze in Martesana.

Pensiamo alla tua sicurezza

Per informazioni riguardo all’uso della mascherina si rimanda alle indicazioni inserite nel campo “Da ricordare”.

Utilizzate il gel igienizzante messo a vostra disposizione all’inizio del percorso.